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Matri torna a Cagliari, si prevedono fischi venerdì 4 febbraio 2011 19:42:17 CAGLIARI, 4 febbraio - Sempre con il numero 32 sulle spalle. Ma domenica scorsa la maglia era quella del Cagliari, mentre domani sarà quella della Juventus. Per il ritorno di Alessandro Matri al Sant'Elia per la prima volta da avversario, sono molti i tifosi rossoblù che pensano a una colonna sonora a base di fischi. Le proteste sui siti web e sui forum dei supporter cagliaritani subito dopo l'annuncio del trasferimento non fanno certo presagire un possibile caloroso abbraccio. Proprio qualche settimana fa c'era stato qualche scricchiolio nel rapporto tra il cannoniere ex Milan e una parte della tifoseria: Matri, subito dopo il primo gol al Palermo, si era rivolto polemicamente verso un gruppo di spettatori della tribuna.
MATRI, MESSAGGI D'AMORE AL CAGLIARI - Nei giorni scorsi, dopo il passaggio alla Juve, l'attaccante ha mandato un messaggio d'amore e riconoscenza a società e pubblico attraverso il sito ufficiale del Cagliari. Ma potrebbe non bastare, vedi caso Marchetti: per il portiere tuttora in rossoblù è bastata solo una dichiarazione di gradimento a un'eventuale destinazione Sampdoria e subito è scattata la contestazione di una frangia dei tifosi. Tornando ai bomber, nel passato non era stato perdonato a Daniel Fonseca il trasferimento al Napoli dopo due stagioni in A con i rossoblù. Altri tempi quando Gigi Riva diceva no alle grandi squadre, Juventus compresa. Per non parlare poi di Pietro Paolo Virdis, che, appena ventunenne, rispose picche ai bianconeri. Finale diverso rispetto a quello di Rombo di Tuono: l'affare era già fatto e il giocatore, dopo un lungo tira e molla, dovette trasferirsi sotto la Mole. Del Neri: «Arbitri? Meglio lasciar perdere...» venerdì 4 febbraio 2011 19:41:07 TORINO, 4 febbraio - La gara di Palermo e alle spalle. Del Neri è sicuro che oltre alle polemiche arbitrali e al risultato, ha lasciato anche molte cose positive: «Morale? Ottimo - dice l'allenatore della Juve - nel senso che abbiamo fatto una partita importante pagando dazio perché il Palermo ci ha fatto due gol, ma poi abbiamo avuto una reazione diversa da quella con l'Udinese, la squadra ha prodotto un calcio che ci ha fatto ritrovare la fiducia per quello che può fare da qui alla fine». Cambiamenti tattici in vista per la sfida contro il Cagliari? «Per quale motivo? Io penso che se la squadra ha un buon senso tattico e crea quello che ha creato la Juve, non ha problemi tattici, è un problema di uomini, bisogna avere gente che sta bene. Barzagli o Bonucci esterni? No».
ARBITRI - La sfida col Cagliari la arbitrerà Rocchi: «Devo dire che non cambio idea su quello che ho detto mercoledì - sottolinea Del Neri - sono sempre di quell'avviso, ma vorrei lasciar perdere il fattore arbitrale, pensiamo al Cagliari, una partita fondamentale per noi che può darci garanzie per il futuro. Si potrebbe parlare all'infinito di quello che è successo quest'anno, ma è meglio pensare al calcio giocato».
RISULTATI - Il dato di fatto comunque è che mancano i risultati: «Dobbiamo fare risultati, certo che la Juve deve cambiare marcia sui risultati, ma deve continuare a giocare come a Palermo, con quei ritmi e quell'intensità, questo è coinciso con l'arrivo di Matri, ho letto giudizi imbarazzanti su di lui, è stato un punto di riferimento importante a Palermo, ha fatto un'ottima partita per come vedo il calcio io».
BIVIO - Per Del Neri la sfida col Cagliari non rappresenta un bivio: «Il bivio c'è quando si arriva a a maggio e non c'è più tempo, ora non si possono fare calcoli, perché è un momento in cui bisogna recuperare i giocatori e siamo sfortunati, dobbiamo ritrovare noi stessi. A Palermo, dopo un avvio così la squadra ha fatto il massimo, non è facile combattere così su un campo come quello di Palermo».
TONI - A Cagliari rientra Toni? «Non lo so, spero di convocarlo ma non so se gioca dall'inizio ieri stava bene, dipende se uno vuole rischiarlo o farlo allenare e rimandare a domenica prossima».
MORATTI - Le dichiarazioni del presidente dell'Inter? «Si può discutere tutto, C'era anche n rigore su Matri molto più evidente e pacifico di tanti rigori dati in serie A, e poteva cambiare il corso del match».
PROBLEMI - Quali sono i problemi della Juve? «C'è sempre la disattenzione, c'è la bravura dell'avversario, ci sono periodi in cui le cose non vanno per il verso giusto, per situazioni che si verificano sul campo al momento. La Juve non passa un momento molto favorevole, se devo dare un giudizio sulla Juve di quest'anno è che quando ha avuto la squadra al completo era seconda o terza, parlo di gennaio, poi dalla sfida col Chievo, le tante assenze hanno tolto qualcosa alla Juve. Insomma quando era al top, era una squadra che dettava legge dove voleva in tutti i settori. Sono convinto che riprenderemo».
FISICAMENTE - Anche dal punto di vista fisico, non vede troppi problemi: «Fisicamente non l'ho vista malissimo a Palermo, l'ho vista combattiva, reattiva, pur avendo nelle gambe la partita della domenica e giocando una partita senza attori di ruolo. È chiaro che noi dobbiamo ritrovare l'assetto esatto, i giocatori che interpretano e possano dare una mano con le loro qualità, son convinto che quando la Juve ritroverà i suoi effettivi ritroverà anche la qualità».
MOMENTO - È il momento peggiore della sua carriera? «Assolutamente no, il peggio l'ho vissuto in serie inferiori, fino a quando c'è grande stima fra giocatori, allenatori e società, penso che tutto si possa risolvere bene, e noi siamo sulla strada giusta per risolvere, recuperando giocatori che possano dare una svolta alle qualità della Juve, perché la Juve ha fatto tantissimi gol quando era al completo».
CHAMPIONS - Insomma, la Champions è ancora un traguardo raggiungibile: «Dipende da tanti fattori l'importante è che la Juve sia brava a sfruttare le situazioni e sappia farsi trovare pronta quando ci sarà da fare lo sprint finale per guadagnarsi quel benedetto posto in Europa».
Drenthe è disperato venerdì 4 febbraio 2011 19:39:35 "Sono triste, perché l'Hercules non mi ha lasciato andare alla Juventus. Non sono venuto qui per stare in tribuna".
Sono triste, perché l'Hercules non mi ha lasciato andare alla Juventus. Non sono venuto qui per stare in tribuna, alla Juve sì che servivo mentre all'Hercules sembra di no. Mi tocca rimanere, ma darò tutto perché sono un professionista. Certo, se continuo però a rimanere in tribuna non potrò dimostrare quello che valgo". E' l'amaro sfogo di Royston Drenthe, bloccato ad Alicante quando già accarezzava la maglia bianconera.
"La Juve mi voleva e il Real era d'accordo al 100%. Sembrava a tutti una buona operazione meno che all'Hercules".
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