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ANCORA UNA VOLTA IL CLUB NUMERO UNO.... sabato 29 gennaio 2011 17:24:32
Come rivelato sulle pagine del quotidiano TUTTOSPORT il Nordest Bianconero “Gianni AGNELLI” ancora una volta si è confermato il club Doc più numeroso al mondo… I club Doc nel mondo sono 265 e vantano circa 35.000 soci tra questi spicca il Nordest Bianconero con i suoi 1.000 soci dimostrandosi un club molto attivo e partecipe a discapito della distanza. Tale risultato non sarebbe stato raggiunto senza la partecipazione attiva di ogni presidente di sezione e senza l’apporto di ogni singolo socio. Grazie a tutti per aver fatto raggiungere al Nordest Bianconero questo ennesimo prestigioso traguardo e FORZA JUVE.
Marotta: «Del Neri merita fiducia. Pazzini? Costava troppo» sabato 29 gennaio 2011 15:40:50 VINOVO (TORINO), 29 gennaio - «Con Pazzini ho un rapporto di grande affetto e stima professionale. C'è stato l'interessamento velocissimo dell'Inter che ha fatto un investimento importante. Noi non eravamo nelle condizioni di poter fare quello sforzo economico». Così Giuseppe Marotta spiega la strategia juventina sul mercato. L'ad bianconero non eslcude comunque qualche movimento nell'ultimo giorno di mercato. «Questo è un anno di grande difficoltà economica per la società, la perdita di bilancio sarà consistente. Purtroppo siamo stati sfortunati per gli infortuni contemporanei in attacco. A gennaio il colpo a sensazione è da escludere, anche se restiamo attenti sul mercato soprattutto per quanto riguarda l'attacco. Quagliarella e Aquilani? Siamo intenzionati a riscattarli, ma la cifra fissata è sempre trattabile».
IDEE CHIARE - Marotta difende il lavoro di Del Neri e chiede un po' di pazienza ai tifosi: «Abbiamo un gruppo con un gestore che merita fiducia. Del Neri è in grado di valorizzare le risorse al massimo. Quest'anno abbiamo iniziato un rinnovamento con tanti giocatori. Sapevamo benissimo che sarebbe stata una stagione per mettere le basi dell'impianto. Milan, Inter e Roma hanno impiegato tempo per creare le loro squadre. Sappiamo che la nostra qualità non è eccelsa, miglioreremo ma abbiamo una caratteristica fondamentale: la cultura del lavoro. Abbiamo le idee molto chiare». Agnelli: «Juve, stiamo calmi. Il progetto va avanti» sabato 29 gennaio 2011 15:39:26 TORINO, 29 gennaio - Pazienza, calma e coerenza. Eccoli i tre ingredienti fondamentali del presidente Andrea Agnelli per sfornare i successi bianconeri che tutti i tifosi aspettano. La Juve di oggi non è quella che srà nella prossima stagione. Solo allora si potrà giudicare. Adesso ancora no, non sarebbe giusto. «Sappiamo che è un momento delicato per la squadra e per tutti noi», ha detto il presidente Agnelli in conferenza stampa. «Se sono qui è per fare un po' di chiarezza sulla situazione attuale e scacciare voci destabilizzanti che sono uscite dalle bocche di ex calciatori e personaggi non più legati al mondo della Juve», ha proseguito Andrea Agnelli.
«JUVE, UNA SUPER MACCHINA» - Il presidente bianconero ragiona per metafore. Soprattutto una è chiara e significativa: «Attualmente la nostra rosa ha il sesto monte ingaggi in Europa. Se facciamo un'equazione salari/risultato sportivo noi saremmo sempre nei quarti di Champions. La verità è che abbiamo una macchina sportiva da 170 milioni di euro l'anno, una macchina dalle potenzialità enormi che va a benzina. Il problema è che in questa super vettura hanno messo il diesel e il motore si è inceppato. Ora teniamo presenti le tempistiche che ci vogliono per aggiustarlo». La Juve come una vettura di prim'ordine che va fatta girare al meglio, dunque.
«CHIUDIAMO IL BILANCIO CON PERDITA SIGNIFICATIVA» - «Sono uscite voci di Lippi e Spalletti pronti per la Juve. Bene, è solo una minch...», ha detto Agnelli. «E' inutile spingersi in fantasie di questo tipo. Io ho una fiducia totale nell'ad Marotta e nello staff tecnico, a partire da Del Neri. Noi siamo arrivati sei mesi fa: cerchiamo di ricordarci la situazione che abbiamo trovato. Eravamo reduci da una delle peggiori stagioni della nostra storia, con una serie incredibile di record negativi inanellati», ha proseguito il numero uno bianconero. «La gestione patrimoniale di questa stagione è delicata perchè dobbiamo fare i conti con investimenti fatti in estate, dalla mancata qualificazione in Champions e dal fattore stadio. Quest'anno andiamo a chiudere il bilancio con una perdita significativa. Questo, però, non cambia i nostri obiettivi, ovvero costruire una squadra vincente in grado di ottenere obiettivi importanti».
«SAPEVAMO CHE SAREBBE STATO UN ANNO DIFFICILE» - Agnelli insiste sul progetto Juve, da costruire con la giusta tempistica. «Ad agosto avevamo detto che sarebbe stato un anno difficile, anche dopo gli investimenti importanti che avevamo fatto. Ne faremo degli altri altrettanto significativi nella prossima e se il prossimo anno, di questi tempi, ci ritroveremo ancora in questa situazione, allora ci dovremo preoccupare. Per il momento, invece, sono sereno perchè eravamo consapevoli di non poter fare una stagione da scudetto».
«CREDO NELLA JUVE» - Il presidente se la prende anche con gli infortuni che stanno flagellando la sua prima stagione al timone della Juve: «Non li avevamo calcolati, purtroppo». Agnelli però conferma il suo ottimismo: «Se ho scelto di diventare presidente è perchè credo in questo asset, credo nella Juve. Da tifoso mi arrabbio tantissimo quando la squadra perde, poi però il giorno dopo vado in ufficio e torno a ragionare da manager, consapevole del nostro progetto ancora in essere. Settimanalmente le opinioni nei nostri confronti cambiano: una volta siamo fenomeni, subito dopo incapaci (il presidente non ha usato esattamente questa parola, ndr.). Si è parlato di Juve da scudetto ma noi non l'avevamo mai annunciato, noi sappiamo quali sono i nostri obiettivi e le nostre potenzialità. Serve più coerenza. Da questa situazione escono due elementi: fiducia totale nell'operato delle persone che sono arrivate quest'anno e che stanno facendo un lavoro egregio e la certezza di una programmazione nel lungo periodo. Siamo usciti dall'Europa League dopo sei pareggi, siamo usciti dalla coppa Italia e mi girano ancora le scatole come tifoso perchè io voglio sempre vincere. Poi però mi rendo conto delle potenzialità di questa società e resto tranquillo».
«DEL NERI PUO' STARE TRANQUILLO» - Sulla perdita significativa nel bilancio di quest'anno il presidente non si può sbilanciare: «Una cifra esatta non la posso dire, siamo una società quotata in borsa...». Escluso anche un aumento di capitale: «No, assolutamente». Il progetto bianconero andrà avanti anche se quest'anno non dovesse arrivare la qualificazione in Champions League: «A livello di cifre giocare in Champions e uscire al primo turno porta nelle casse di una società italiana circa 20 milioni. La perdita più grave non è tanto economica quanto di attrattività della squadra. L'impegno della famiglia c'è e c'è la nostra volontà di far bene. E questo vuol dire anche entrare in Champions League, a prescindere dalle cifre», ha detto Agnelli. «Del Neri può stare tranquillo come lo sono io, per ora sta facendo un egregio lavoro. La squadra deve entrare in campo e correre fino al 95' e dare sempre tutto. Questo è l'unica cosa che chiedo. A maggio, poi, daremo una valutazione della stagione e come intervenire in quella successiva. I tifosi devono capire che mi arrabbio quando perdiamo e che voglio vincere quanto loro. A questo club tengo tantissimo». «CALCIOPOLI, ORA VOGLIAMO UNA RISPOSTA» - Chiusura su Calciopoli: «Le parole di Moratti mi cominciando ad annoiare. Quello che mi aspetto è avere una risposta sull'esposto che abbiamo presentato. Da questo punto di vista hanno chiesto tempo, hanno avuto tempo, si sono presi giorni, settimane, mesi: adesso una risposta ce l'aspettiamo».
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