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Agnelli: «Juve, stiamo calmi. Il progetto va avanti» sabato 29 gennaio 2011 15:39:26 TORINO, 29 gennaio - Pazienza, calma e coerenza. Eccoli i tre ingredienti fondamentali del presidente Andrea Agnelli per sfornare i successi bianconeri che tutti i tifosi aspettano. La Juve di oggi non è quella che srà nella prossima stagione. Solo allora si potrà giudicare. Adesso ancora no, non sarebbe giusto. «Sappiamo che è un momento delicato per la squadra e per tutti noi», ha detto il presidente Agnelli in conferenza stampa. «Se sono qui è per fare un po' di chiarezza sulla situazione attuale e scacciare voci destabilizzanti che sono uscite dalle bocche di ex calciatori e personaggi non più legati al mondo della Juve», ha proseguito Andrea Agnelli.
«JUVE, UNA SUPER MACCHINA» - Il presidente bianconero ragiona per metafore. Soprattutto una è chiara e significativa: «Attualmente la nostra rosa ha il sesto monte ingaggi in Europa. Se facciamo un'equazione salari/risultato sportivo noi saremmo sempre nei quarti di Champions. La verità è che abbiamo una macchina sportiva da 170 milioni di euro l'anno, una macchina dalle potenzialità enormi che va a benzina. Il problema è che in questa super vettura hanno messo il diesel e il motore si è inceppato. Ora teniamo presenti le tempistiche che ci vogliono per aggiustarlo». La Juve come una vettura di prim'ordine che va fatta girare al meglio, dunque.
«CHIUDIAMO IL BILANCIO CON PERDITA SIGNIFICATIVA» - «Sono uscite voci di Lippi e Spalletti pronti per la Juve. Bene, è solo una minch...», ha detto Agnelli. «E' inutile spingersi in fantasie di questo tipo. Io ho una fiducia totale nell'ad Marotta e nello staff tecnico, a partire da Del Neri. Noi siamo arrivati sei mesi fa: cerchiamo di ricordarci la situazione che abbiamo trovato. Eravamo reduci da una delle peggiori stagioni della nostra storia, con una serie incredibile di record negativi inanellati», ha proseguito il numero uno bianconero. «La gestione patrimoniale di questa stagione è delicata perchè dobbiamo fare i conti con investimenti fatti in estate, dalla mancata qualificazione in Champions e dal fattore stadio. Quest'anno andiamo a chiudere il bilancio con una perdita significativa. Questo, però, non cambia i nostri obiettivi, ovvero costruire una squadra vincente in grado di ottenere obiettivi importanti».
«SAPEVAMO CHE SAREBBE STATO UN ANNO DIFFICILE» - Agnelli insiste sul progetto Juve, da costruire con la giusta tempistica. «Ad agosto avevamo detto che sarebbe stato un anno difficile, anche dopo gli investimenti importanti che avevamo fatto. Ne faremo degli altri altrettanto significativi nella prossima e se il prossimo anno, di questi tempi, ci ritroveremo ancora in questa situazione, allora ci dovremo preoccupare. Per il momento, invece, sono sereno perchè eravamo consapevoli di non poter fare una stagione da scudetto».
«CREDO NELLA JUVE» - Il presidente se la prende anche con gli infortuni che stanno flagellando la sua prima stagione al timone della Juve: «Non li avevamo calcolati, purtroppo». Agnelli però conferma il suo ottimismo: «Se ho scelto di diventare presidente è perchè credo in questo asset, credo nella Juve. Da tifoso mi arrabbio tantissimo quando la squadra perde, poi però il giorno dopo vado in ufficio e torno a ragionare da manager, consapevole del nostro progetto ancora in essere. Settimanalmente le opinioni nei nostri confronti cambiano: una volta siamo fenomeni, subito dopo incapaci (il presidente non ha usato esattamente questa parola, ndr.). Si è parlato di Juve da scudetto ma noi non l'avevamo mai annunciato, noi sappiamo quali sono i nostri obiettivi e le nostre potenzialità. Serve più coerenza. Da questa situazione escono due elementi: fiducia totale nell'operato delle persone che sono arrivate quest'anno e che stanno facendo un lavoro egregio e la certezza di una programmazione nel lungo periodo. Siamo usciti dall'Europa League dopo sei pareggi, siamo usciti dalla coppa Italia e mi girano ancora le scatole come tifoso perchè io voglio sempre vincere. Poi però mi rendo conto delle potenzialità di questa società e resto tranquillo».
«DEL NERI PUO' STARE TRANQUILLO» - Sulla perdita significativa nel bilancio di quest'anno il presidente non si può sbilanciare: «Una cifra esatta non la posso dire, siamo una società quotata in borsa...». Escluso anche un aumento di capitale: «No, assolutamente». Il progetto bianconero andrà avanti anche se quest'anno non dovesse arrivare la qualificazione in Champions League: «A livello di cifre giocare in Champions e uscire al primo turno porta nelle casse di una società italiana circa 20 milioni. La perdita più grave non è tanto economica quanto di attrattività della squadra. L'impegno della famiglia c'è e c'è la nostra volontà di far bene. E questo vuol dire anche entrare in Champions League, a prescindere dalle cifre», ha detto Agnelli. «Del Neri può stare tranquillo come lo sono io, per ora sta facendo un egregio lavoro. La squadra deve entrare in campo e correre fino al 95' e dare sempre tutto. Questo è l'unica cosa che chiedo. A maggio, poi, daremo una valutazione della stagione e come intervenire in quella successiva. I tifosi devono capire che mi arrabbio quando perdiamo e che voglio vincere quanto loro. A questo club tengo tantissimo». «CALCIOPOLI, ORA VOGLIAMO UNA RISPOSTA» - Chiusura su Calciopoli: «Le parole di Moratti mi cominciando ad annoiare. Quello che mi aspetto è avere una risposta sull'esposto che abbiamo presentato. Da questo punto di vista hanno chiesto tempo, hanno avuto tempo, si sono presi giorni, settimane, mesi: adesso una risposta ce l'aspettiamo». Barzagli: «Mai giocato in una società così» sabato 29 gennaio 2011 14:48:44 Martedì le visite, ieri l’annuncio e oggi la presentazione. Ora non resta che il campo. Andrea Barzagli è più che mai un giocatore della Juventus e, in attesa di mostrarsi ai nuovi tifosi, dimostra a parole tutte le sue qualità.
Accompagnato in sala stampa da Giuseppe Marotta, il difensore toscano ha subito capito cosa vuol dire essere bianconero: «Arrivo in una grande società, non ho mai giocato con una maglia così importante. So chi ho davanti (Chiellini e Bonucci, ndr), ma vengo qui per dare il 100% e per mettermi a disposizione del mister. Conta solo far parte del gruppo e che vinca la squadra».
Giunto dal Wolfsburg, squadra che ha lasciato pochi mesi prima rispetto alla scadenza del contratto, Barzagli torna a lavorare con Luigi Del Neri, tecnico che ha già avuto al Chievo e al Palermo. Ma anche con tanti ragazzi con cui ha diviso esperienze importanti, non solo al Mondiale. «Il mister cambiato? Ho lavorato solo oggi sul campo, troppo poco per dirlo. Ci siamo parlati e dalle sue parole mi sembra molto convinto, come sempre. La squadra sta facendo un buon campionato e comunque è vicino a tutte le altre. Ho visto le ultime partite, mi sembra un gruppo compatto, con ottime potenzialità. Oggi non può essere al settimo cielo dopo il risultato di ieri, ma non è il caso di abbattersi, anche perché domenica può riscattarsi contro l’Udinese in una partita importantissima».
Trent’anni a marzo, Barzagli torna in Italia dopo due anni e mezzo in Germania. Due anni e mezzo in cui ha accresciuto ancora la sua esperienza internazionale. «Per me è stata un’esperienza positiva, mi sono preso tante soddisfazioni, come il titolo vinto al primo anno. La Bundesliga è un campionato diverso da quello italiano. Si gioca un calcio più offensivo e meno tattico, per questo si vedono più gol». Agnelli pronto a dire tutto venerdì 28 gennaio 2011 20:08:08 Con una decisione un po' a sorpresa, sabato pomeriggio, dopo la conferenza stampa della vigilia del match con l'Udinese del tecnico Gigi Del Neri, il presidente della Juventus, Andrea Agnelli e l'amministratore delegato, Beppe Marotta, incontreranno la stampa.
L'appuntamento è stato fissato dalla società bianconera per fare il punto sulla situazione societaria e tecnica, sul momento della squadra e sulle prospettive future.
I due saranno sicuramente interpellati sulle operazioni di mercato portate avanti prima in estate e quindi nella finestra di riparazione: la tifoseria della Vecchia Signora, che già pregustava l'arrivo di grandi nomi, è rimasta delusa per i mancati ingaggi dei vari Antonio Cassano, Giampaolo Pazzini, Edin Dzeko che, per un motivo o per l'altro, pur avendo lasciato le rispettive squadre di appartenenza, anziché approdare a Torino sono andati altrove, a Milano, rispettivamente sponda Milan e Inter, per quanto riguarda i due ex blucerchiati.
"Pazzini è rimasto un sogno. Al mercato ci sta pensando la società che sta facendo il possibile. Noi dobbiamo solo pensare a fare bene in campionato che è l'unico obiettivo che ci rimane", aveva detto un amareggiato Gigi Del Neri al termine della partita di Coppa Italia persa contro la Roma.
Notizia del 28 gennaio 2011 - 19:09
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